Caffè in capsule: quanti tipi ne esistono?

Ormai la diffusione di caffè in capsule monoporzionato, o anche in cialde, è sempre maggiore. Praticità, pulizia, garanzia di riuscita di un buon caffè e gusto: questi sono solo alcuni dei motivi che spingono alla scelta del caffè in capsule anche per il consumo casalingo. Nei piccoli uffici, poi, il caffè in capsule è stato l’innovazione delle pause caffè: anche in luoghi con pochi dipendenti o che non avevano spazio sufficiente per collocare una macchina di grandi dimensioni, le macchine per caffè in capsule hanno fatto la differenza, consentendo ai dipendenti di gustare un buon caffè senza ogni volta andare al bar. Ma quanti tipi di caffè in capsule esistono e quali sono le differenze? 

Diversi tipi di caffè in capsule

Abbiamo già analizzato la differenza tra cialde e capsule del caffè. Ma mentre le cialde sono tutte abbastanza simili e persino i formati vanno via via uniformandosi, tra le capsule esistono delle sostanziali differenze. Sono tutte di forma cilindrica e sono sigillate, consentendo al caffè di non venire alterato dall’umidità o da altri fattori esterni, come il semplice contatto con l’aria.

La questione di cui si parla sempre più spesso anche tra i nostri clienti di okcialde, è quella della riciclabilità dell’involucro del caffè in capsule. E questa è la sostanziale differenza tra una e l’altra.

-       Caffè in capsule di alluminio: la capsula è composta da un involucro in alluminio e andrebbe svuotata e pulita dopo il suo utilizzo, per poi venir gettata negli appositi raccoglitori. Ovviamente ciò è complicatissimo sia a casa che in ufficio. Esistono tuttavia diverse soluzioni artigianali, interessanti e originalissime, per il riciclo creativo della capsule in alluminio. Ma occorre sapere che alcune ditte, come per esempio Nespresso, hanno un loro programma di smaltimento per procedere poi al riciclo 100% delle capsule in alluminio.

-       Caffè in capsule di plastica: anche nel caso del caffè in capsule di plastica, queste dovrebbero ogni volta essere recuperate dalla macchina, aperte, pulite una a una e gettate negli appositi contenitori per il riciclo della plastica. Risultato: le capsule in plastica finiscono nella raccolta indifferenziata. Le ditte produttrici, come per esempio Lavazza, stanno studiano, anche in collaborazione, dei programmi per la raccolta e il riciclaggio anche di queste capsule.

-       Caffè in capsule biodegradabili: esistono anche delle capsule completamente biodegrabili, ossia che possono essere gettate nell’umido. Sia il residuo di caffè che la capsula finiscono così per diventare materiale compostabile. Ciò è possibile perché il caffè in capsule biodegradabili è contenuto in capsule realizzate in una particolare bioplastica di derivazione vegetale.