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Capsule, Cialde e Macchina da caffè: un pò di storia!


Categorie : News

Capsule, Cialde e Macchina da caffè: un pò di storia!

Le capsule

capsule

La capsula di caffè è un piccolo contenitore rigido di alluminio o plastica o materiale simile contenente caffè. Si differenzia dalla cialda perché questa è composta da un filtro di carta non rigida.
Le capsule si sono diffuse recentemente in Italia e hanno riscosso un grande successo commerciale, grazie al costo contenuto delle macchine, spesso date in comodato d'uso, alla facilità d'uso e alla praticità della confezione. Tra gli svantaggi c'è la pressoché completa incompatibilità dei vari sistemi in commercio (anche se esistono capsule compatibili).

Le cialde

filtro carta

Una cialda di caffè è un filtro di carta non rigida preconfezionato contenente caffè che viene preparato nelle macchine tradizionali o in macchine dedicate attraverso il passaggio di acqua bollente a pressione. Si differenzia dalla capsula che è un contenitore rigido di plastica o materiale simile.
Alcuni tipi di cialda rispettano precisi standard che ne rendono possibile l'utilizzo con diverse macchine da caffè: di questi il più noto è l'ESE (Easy Serving Espresso), derivato da un brevetto Illycaffè del 1974 e largamente diffuso. Nei bar le cialde vengono utilizzate soprattutto per la produzione di caffè decaffeinati, aromatizzati o speciali nonché di caffè d'orzo e altre bevande, ma ci sono anche macchine da caffè in capsule utilizzabili per il bar.


La macchina da caffè

macchina da caffè

Con il termine macchina da caffè espresso (in Italia anche semplicemente macchina da caffè) è indicato un elettrodomestico per la preparazione semi-automatica del caffè espresso.
L'invenzione della moderna macchina da caffè espresso è attribuita al torinese Angelo Moriondo

In realtà questa attribuzione non tiene conto della corretta tempistica storica né, soprattutto, del contenuto, testo e oggetto, dei brevetti relativi a macchine per produrre il caffè, nel tempo depositati e registrati.

Antonio Cremonese (1892 1936), titolare del bar Mokasanani a Milano in Via Torino, zona Duomo ha depositato nel 1936 il brevetto n. 343 230 con la certificazione del metodo detto "rubinetto a stantuffo per macchina da caffè espresso".

È questo il primo brevetto in assoluto di una macchina per fare il caffè che chiama espresso il suo prodotto.

È l'abbandono della tecnologia del vapore, utilizzata fino a quel momento nelle macchine per produrre il caffè, e la creazione della prima crema caffè.

Nello stesso anno Antonio Cremonese morì prematuramente e Achille Gaggia, barista presso il locale di famiglia, il bar Achille di Viale Premuda in centro a Milano, acquistò il brevetto dalla Vedova, Signora Rosetta Scorza, migliorandolo con brevetti successivi suoi e dando inizio alla produzione industriale della macchina da caffè espresso, dalle caratteristiche tecniche fondamentali ancora oggi immutate.

La diffusione di massa si ebbe a partire dal dopoguerra, sebbene la macchina da caffè come la conosciamo oggi fosse già stata inventata e messa all'uso nel 1902 dal milanese Giuseppe Bezzera.

Inizialmente diffusa soltanto in bar ed altri esercizi pubblici, iniziò ad imporsi come apparecchio anche domestico a partire dagli anni settanta.

Caratteristiche macchina da caffè

Una macchina da caffè espresso è costituita da: una caldaia, un gruppo di erogazione, una resistenza elettrica, un'elettro-pompa, una lancia per il vapore, un manometro, un sistema di controllo della temperatura ed al suo interno delle componenti elettroniche ed elettriche.

Quelle domestiche sono per la maggior parte costituite da 1 o 2 gruppi erogatori, nei quali vengono poste le tazze, mentre quelle professionali possono arrivare anche a 4 gruppi.

A seconda del modello, ogni macchina da caffè espresso può avere rivestimento esterno in plastica o alluminio.

La preparazione del caffè è relativamente semplice: si riempie il contenitore del gruppo erogatore con la carica (cialda, capsula o caffè macinato), si posiziona la tazza e si aziona il comando di erogazione fino a quando non si è raggiunta la quantità di caffè voluta.

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