Dalla Teiera alla Moka: cambia il sapore delle 5 del pomeriggio

Un caffè a Londra, ah! Si, proprio un caffè, denso, fumante, nero! E quand’è che il mondo ha cominciato a girare in modo così bislacco, al punto che il caffè potesse prendere l’ancestrale posto del tè, bevanda simbolo del popolo e della cultura britannici?

Iniziamo col dire che il merito è totalmente da attribuirsi alle grandi catene di distribuzione, che hanno conquistato  le papille gustative degli inglesi a suon di Espressi al caramello, vagonate di panna spray e beveroni  shakerati, uno dei prodotti che va per la maggiore! Non c’è del purismo quindi e l’offerta è interamente calibrata sulla richiesta del target di riferimento, come le spietate quantomai ineluttabili leggi del marketing insegnano e dettano. Ma, nel contempo, è anche vero che la rielaborazione e la rivisitazione sono, da sempre, dei valori aggiunti, che non vanno ad offuscare il prodotto originale ma che, anzi, da esso traggono ispirazione per dar vita a nuove, ingegnose declinazioni!

Qualcuno che ha scelto di seguire l’onda della tradizione e del “buon bere” in ambito di torrefazione, però, c’è!  Siamo al Prufrock di Londra, il locale proprietà di Gwilym Davies, World Barista Champion. Barista, non Barman. E questo già la dice lunga a proposito delle sue conoscenze ed abilità in ambito di caffè! In questa accogliente e moderna caffetteria, ogni settimana, vengono proposte agli avventori tre nuove miscele della torrefazione. E semmai dovesse capitare di appassionarsi al tema, i baristi saranno pronti a svelare tutti i segreti di aromi e tostature!

Per vedere, invece, dal vivo e in diretta, il processo di tostatura dei chicchi proprio come avverrebbe all’interno di una torrefazione, bisogna andare a Birmingham, al Quarter Horse Coffee, un ambiente tipicamente anglosassone (arredamento, utilizzo del legno, soffitti bassissimi) con una proposta di caffè da far invidia ai più belli e rinomati bar italiani!