La pausa caffè va in pensione: in arrivo il drone porta bevande

Fino ad ora, ad accorgersi della nostra profonda voglia e necessità di un caffè, è stato solo ed esclusivamente il nostro corpo, cassa di risonanza di bisogni fisici più o meno pregnanti. Al massimo un collega potrebbe percepire nell’aria la nostra urgenza, a seguito di una rispostaccia o un’occhiata bieca!

Le cose, però, stanno per cambiare: è in fase di sperimentazione un nuovo brevetto dell’IBM, una macchina intelligente in grado di rilevare i livelli di stanchezza e i cali di attenzione nelle persone, provvedendo immediatamente alla consegna di un Espresso. E mai termine fu più azzeccato di questo!

Questa è l’idea di base che, trovandosi appunto in fase di sperimentazione, è soggetta ad implementazioni ed accorgimenti. Primo fra tutti l’evitare che la calda e fumante bevanda, al termine del volo, possa finire direttamente su tailleur e camicie dei malcapitati, anziché andare a rifocillare spirito e corpo! Uno dei modi per ovviare a questa eventualità è quello di siglillare il caffè espresso in un sacchetto, che verà aperto dal destinatario al momento opportuno.

Si pensa anche alla possibilità di rendere interattiva la richiesta di caffè, senza che sia il drone a sondare la necessità e ricorrendo, quindi, ad un coinvolgimento attivo del richiedente, per mezzo, magari, di uno specifico segno come un gesto della mano, del braccio o un segnale sonoro.

Per quanto avanguardistico tutto questo possa risultare, certo è che la componente sociologica della pausa caffè, in questo modo, andrebbe totalmente scomparendo. E con essa anche una specifica deriva goliardica e leggera, che la vita di ufficio, e in generale lavorativa, sempre richiede.

Ad oggi, comunque,  l'azienda non risulta ancora essere in possesso della tecnologia necessaria per  costruire un simile drone. Semplicemente esprime interesse per l'idea e per l'intenzione di lavorarci su.

Il che fa ben sperare: forse c’è ancora una speranza di salvare la pausa caffè!