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Macchina per il caffè espresso: un po' di storia


Categorie : News

Macchina per il caffè espresso: un po' di storia

Ormai è un elettrodomestico che fa parte della nostra vita quotidiana, non la vediamo più solo nei bar. È la macchina per il caffè espresso, per fare un modo che tutto il gusto e l'aroma di questa buonissima tradizione italiana vengano estratti istantaneamente. Ma dove e quando nasce la prima macchina per il caffè espresso? E chi è stato il suo inventore? Come siamo passati dalle grosse macchine per il caffè espresso a quelle più piccole e casalinghe, ugualmente efficaci?

Vediamo insieme un po' di storia.

macchina caffe

Angelo Moriondo: l'inventore della macchina per il caffè espresso

C'era una volta Angelo Moriondo, un imprenditore italiano con il pallino delle invenzioni, torinese della seconda metà del Diciannovesimo Secolo. Già figlio di imprenditore, una volta compiuta la maggiore età, investì in un'attività alberghiera e una di ristorazione. Il Torino Grand Hotel, in Piazza Carlo Felice, pieno centro di Torino, e l'American Bar nella Galleria Centrale di via Roma. Siamo in piena rivoluzione industriale e Torino è una città piena di fermenti innovatori. Le persone hanno sempre meno tempo, la clientela di Angelo sempre più fretta: il giovane e lungimirante imprenditore sente il bisogno di servire dei caffè in tempi brevissimi. In occasione dell'Expo Generale di Torino, precisamente il 24 luglio 1884, Angelo Moriondo presentò al mondo la prima macchina per il caffè espresso. Alta circa un metro, in rame e bronzo dalla forma di campana, la macchina ricevette la medaglia di bronzo.

Tuttavia questa è un'attribuzione convenzionale: il primo brevetto per "rubinetto a stantuffo per macchina da caffè espresso" è del 1936 e appartiene ad Antonio Cremonese, sempre torinese.

L'arrivo delle cialde e delle capsule per la macchina per il caffè espresso

Con l'avvento della cialda, anche chi usava la moka non aveva più il problema di poter sporcare o di dover misurare, e anche il tempo di preparazione si riduceva considerevolmente. Ma è con il brevetto ESE (Easy Serving Espresso), di proprietà di Illy, che la cialda per il caffè diventa indispensabile per l'espresso monodose.

Successivamente, arriva la capsula: un contenitore rigido, in plastica o in alluminio, che racchiude il quantitativo standard di caffè. Più pratica della cialda, ma più costosa, è difficile dire chi sia stato il primo a introdurla. Praticamente ogni casa ha il suo sistema in capsule, spesso non compatibili con le macchine per il caffè espresso della concorrenza

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