Moka e Caffè: è davvero un addio definitivo?

L’esponenziale crescita del settore capsule e cialde sembra inarrestabile, tanto da mettere seriamente in forse il futuro della vecchia, cara Moka, oggetto iconico prima ancora che funzionale. Ma, nonostante queste prospettive non proprio rosee,  i macinati da macchinetta rappresentano ancora una consistente fetta dei consumi del caffè tostato.

Detto questo, è facile dedurre che, per archiviare la vecchia e cara Moka, di tempo, ancora, ce n’è! Anche perchè, nonostante la modernità e l’appeal tecnologico che sicuramente hanno le macchine da caffè, la Moka, in termini di risparmio e fascino, resiste saldamente al primo posto nel cuore degli italiani! La qualità è uno dei principali fattori di scelta per il consumatore, insieme a prezzo e promozionalità. Quello da conquistare, è l’angolo di mercato che fa riferimento al target giovani,  sempre aperti e ben disposti a considerare modalità diverse di approccio e consumo di caffè. Nel mondo del solubile, infatti, l’attenzione negli ultimi anni si è concentrata molto, ad esempio, sulla riduzione dei dolcificanti all’interno di preparati di caffè e a base di caffè, proprio per sposare i trend salutisti degli ultimi anni.

Si assiste, dunque, ad una forte propensione che punta ad un ritorno alle origini, a patto che queste “radici” vengano, come dire, svecchiate e tirate a lucido per i nuovi consumatori! Grande attenzione, quindi, al packaging, che, nell’èra dei social e della continua condivisione, rappresenta un fattore di primaria importanza! Logo, brand, colore e messaggio veicolato la fanno da padroni: un caffè, prima che buono, deve essere bello! Sembrerebbe essere  questo il diktat imposto dalle vetrine virtuali quali Instagram, tanto per citarne una! E così come il caffè, qualsiasi altro bene di consumo, di genere alimentare e non!

Il consiglio per la Moka è perciò questo: restare ok, ma con un restyling di tutto punto!