Non solo Mondiali: bere un caffè in Russia

Le luci della ribalta, ora, sono tutte per lei: la Russia. E non certo per la vodka, il Cremlino, il Volga e le Matrioske! Tutti i riflettori sono puntati sul calcio, gli agognati quadriennali Mondiali di calcio, un fenomeno sportivo e mediatico di proporzioni epiche, che tiene incollati alla tivvù anche chi non ha propriamente il cuore coinvolto. Gli italiani, in questo caso!

Ma la Russia, oltre all’evento del momento e alle tante peculiarità di cui è, da sempre, protagonista e per cui è mèta di turismo, sale agli onori della cronaca anche per un nuovo, insolito primato: nella Terra della Steppa, il caffè è una delle bevande più popolari! Strano a credersi, eppur vero! Certo, le abitudini, gli usi e i costumi non sono certamente quelli che ci si aspetterebbe! Ma d’altronde è anche normali: al di la degli Urali il caffè è si molto apprezzato, ma anche vissuto in maniera diversa.

Una delle usanze che più potrebbero suonare bislacche, ad esempio, è quella di bere il caffè prima dei pasti: i russi amano sorseggiare una tazzina fumante prima di mettersi a tavola, esattamente come potremmo fare noi con un aperitivo!

I ristoranti, però, cercano di mantenersi fedeli alle usanze europee, italiane nello specifico, proponendo il caffè come chiusura del pasto e proponendo agli avventori  la specifica qualità di tostato scuro, proprio come vuole la più ortodossa tradizione mediterranea.

A Mosca e a San Pietroburgo in particolar modo, spopolano i cosiddetti coffe bar , che offrono vari tipi di nuovi caffè che prevedono l’aggiunta di latte e variano a seconda della lunghezza della bevanda. Per intenderci: il caffè macchiato, l’Espresso e il caffè lungo.  I baristi incominciano ad adottare metodi alternativi per fare il caffè, strizzando così l’occhio ad un’apertura di respiro internazionale. Si allargano, così, i confini della geografia del caffè, accogliendo gusti diversi ispirati a vari paesi.