Un macchiato caldo e un caffè all’azoto, grazie! Il futuro in una tazzina

Una nuova tendenza arriva in Italia: è il nitro coffee, un caffè freddo morbido e cremoso, che, di fatto, almeno nella consistenza, esiste già nell’immaginario comune ed è identificato dalla crema di caffè. Negli Stati Uniti, sempre avanguardistici e precursori dei tempi,  spopola ormai da qualche anno, mentre in Europa, proverbialmente guardinga e morigerata, stenta a prendere piede. Ma che il nitro coffee, o  caffè all'azoto, che dir si voglia, abbia un grande potenziale anche alle nostre latitudini, è fuor di dubbio.

Non ha nulla a che vedere ne con il classico espresso ne tantomeno con il caffè freddo per come lo si intende soprattutto in Italia, fatta eccezione per la temperatura di servizio. Il nome completo originale, nitro cold brew coffee, identifica una specifica procedura: il caffè viene estratto a freddo attraverso una laboriosa infusione, che permette di ottenere una bevanda vellutata e dolce, dove ogni sentore di acidità o amarezza, note peraltro tipiche e caratterizzanti del caffè, viene azzerato. Il nitro coffee così preparato viene poi servito alla spina con aggiunta di azoto allo stato gassoso, che danno vita ad un caffè cremoso e con bollicine finissime che, per aspetto e consistenza, assomiglia molto ad una birra stout.

In Italia, sono molti i locali e le aziende che si sono dette pronte al lancio. Uno dei giganti della torrefazione, Illy, ne ha annunciato l'arrivo, nei suoi punti vendita e all’interno delle sue caffetterie, entro e non oltre il 2018, così come Starbucks (che aprirà la sua prima sede in Italia a settembre) e la catena delle caffetterie Ditta Artigianale di Firenze. La torrefazione Caffè Corsini commercializzerà, invece, una macchina apposita per il caffè all'azoto, in modo da favorirne la diffusione. A Milano è già possibile bere un nitro coffee al Caffè Pascucci  in piazza Duca d'Aosta a Milano, per una pausa caffè al sapore di futuro!